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Gli effetti audio, quali delay, echo, flanging, chorusing, phasing, reverberation, compression, expansion, sono diffusamente utilizzati in campo musicale. La maggior parte di questi effetti viene realizzata utilizzando un digital signal processor, che può risiedere in un modulo separato ovvero essere costruito all'interno di sistemi quali tastiere o generatori di toni. Un tipico schema per un audio effect signal processor è quello mostrato nella figura seguente: |
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L'ingresso analogico, prodotto da uno strumento, un microfono o
precedentemente registrato, costituisce il segnale di input per il processore.
Esso viene quindi campionato ad un rate appropriato in funzione dell'effetto
e della qualità desiderata. Tipici valori di audio sample rate
sono 8, 11.025, 22.050, 32, 44.100, 48 Khz .
Il segnale campionato viene sottoposto ad un algoritmo di DSP per poi essere inviato alla successiva unità della catena audio, quale un sistema di altoparlanti, un canale di registrazione, un mixer, o un altro processore. In tutti i sistemi audio digitali, la parte di campionamento e ricostruzione può essere eliminata conservando il segnale audio originale in forma digitale attraverso i diversi processing stages nei quali il segnale stesso è sottoposto a vari DSP effects o al mix con segnali audio registrati su altre tracce. |
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L'obiettivo, o meglio gli obiettivi prefissi possono essere riassunti
nel seguente modo:
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